Prendiamo spunto per questo articolo di approfondimento dalla notizia di una iniziativa del comune di Chiasso "Benvenuta impresa nella città di Chiasso", volta alle aziende italiane desiderose di approdare oltralpe. Ben 178 hanno risposto alla chiamata, un numero più alto rispetto alle 150 stimate. Tanto che il Comune avrebbe deciso di chiudere anticipatamente le adesioni.
Già, purtroppo è una realtà sempre più evidente anche da noi in studio.
Ormai non passa settimana che non vi sia qualche cliente che ci chieda di andare in Svizzera o altri paesi.
Noi accompagnamo gli imprenditori ma mettiamo sempre in guardia dai pericoli spesso sottovalutati.
Intendiamoci, gli aspetti positivi sono largamente superiori a qualsiasi onere, ma bisogna fare veramente attenzione a divisionalizzare il business Italia (meglio ancora sarebbe proprio fare una scissione, per non avere problemi fiscali in Italia).
Vi è da ricordarsi che il business Italia, nella maggior parte dei casi, dovrà pagare le imposte in Italia e seguire le incredibili angherie della burocrazia italiana, anche se la società è Svizzera.
In più, in almeno tre forme giuridiche/amministrative svizzere, le società clienti italiane dovranno avere a che fare con una società black list, con tutte le conseguenze in termini di documentazione da preparare e quasi certo accertamento dall'Agenzia entrate, è solo una questione di tempo.
Quindi è un'ottima opportunità soprattutto se si hanno mercati esteri da servire.
In caso di prevalenza del business domestico la questione va studiata con molta attenzione.
Infine un ultimo consiglio: diffidate di taluni fiduciari svizzeri, i "faciloni" .
Alcuni arrivano anche a negare l'esistenza della black list in Svizzera, tutto per "acchiappare" il cliente.
Ormai anche in Ticino non è più l'età dell'oro, dove gli italiani con le borse di denaro invadevano pacificamente le locali istituzioni bancarie. I fiduciari sono diventati aggressivi commercialmente ma continuano a preferire alcune mete ormai non più consigliabili (Cipro ad esempio, anche dopo il fattaccio).