Startup: un ascensore sociale. Come cambiare le prospettive

Startup: un ascensore sociale. Come cambiare le prospettive

Perché i giovani di età compresa tra i 19 e i 27 anni dovrebbero vivere un’esperienza in una start-up? 

Partendo dalla mia esperienza concreta d’aula (corso di start-up in Unimi a Milano), in una classe mediamente accade che:

-il 40% degli studenti lasci l’Italia dopo la laurea per un’esperienza all’estero (master / lavoro);

- il 25% degli studenti trova entro brevissimo tempo un impiego stabile;

- il 35% rimanente cerca di entrare nel mercato del lavoro con uno stage o altre forme di lavoro precario.

Certamente in Università meno specializzate o in posizione geografica meno favorevole le percentuali saranno maggiori per il terzo caso sopra previsto e decisamente minore sarà la percentuale per il primo punto, ma questo non fa che rendere il discorso ancor più calzante.

In un paese dove spesso nel processo selettivo del personale le conoscenze prevalgono sulle doti personali, esiste un’esperienza che rende possibile prendere un ASCENSORE SOCIALE, colmando il gap di meritocrazia di cui questo paese soffre: vivere un’esperienza da startupper.

Questa opportunità consentirà di:

-mettersi alla prova;

-maturare esperienze “commerciabili”, tra cui: capacità di strutturare un business plan, gestire persone e collaboratori, lavorare per obiettivi, etc

-arrivare sul mercato del lavoro con un “plus” agli occhi di qualsiasi ufficio del personale: aver maturato esperienza sul campo, il saper fare.

Un’esperienza che suggerisco debba avere un limite temporale ragionevole, 18 mesi. In caso vi siano i risultati attesi, si potrà continuare in una prospettiva molto favorevole di crescita personale e patrimoniale; nel caso opposto, ossia senza aver raggiunto i risultati auspicati, si potrà tornare nel mondo del lavoro dipendente o libera professione. 

Ritengo il limite temporale dei 18 mesi fondamentale al fine di non incaponirsi su un progetto che  possa rappresentare un rischio di vanificare sforzi, tempo e risorse, togliendo quella determinazione e spinta propulsiva che invece è una preziosa risorsa nei giovani. Dopo tale esperienza consiglio senz’altro di cercare una posizione più stabile, anche se nulla toglie che dopo un certo periodo (2-3 anni) si possa ritentare  la strada della start-up.

In ogni caso, qualsiasi conclusione si raggiunga, si sarà in grado di raccogliere un’esperienza professionale rara, come evidenziato, capace di ingolosire qualsiasi azienda.

Un esempio su tutti: Federico Levi, 29 anni, italiano, scelto da ILIAD quale AD, anche  in quanto ex startupper. 

 

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